Il peso insostenibile di un mozzicone abbandonato

Novembre 16, 2021

L’avrete notato anche voi. I mozziconi di sigaretta vengono abbandonati un po’ ovunque. Ogni singolo mozzicone contiene centinaia di sostanze differenti che inquinano i terreni e le acque nei quali finiscono.

Secondo delle stime recenti sulle spiagge europee, sono il quarto rifiuto più presente sulle spiagge, con oltre 7mila unità: un mozzicone ogni passo sulla sabbia. Nell’indagine è stato trovato l’equivalente di 359 pacchetti di sigarette in soli 9 km di litorale.

Quanto inquina un mozzicone di sigaretta abbandonato che finisce in mare? Ne abbiamo parlato col ricercatore Emilio Mancuso, biologo marino e presidente di Verdeacqua.

Emilio, quanto inquina una sigaretta, ovvero quali sono le sostanze rilasciate una volta abbandonate?

Ci sono all’incirca 400 sostanze differenti all’interno di una sigaretta, e tutte possono essere definite “inquinanti” per il mare, poiché o non c’entrano nulla con nessun comparto ambientale marino, quindi sono sostanze introdotte, oppure sono presenti già in mare ma che con le sigarette aumentano nella loro presenza e concentrazione.
Per ogni singola sigaretta l’aumento è minimo, ma quanti milioni di sigarette finiscono in mare ogni giorno? Giusto per citarne alcune che dovrebbero spaventare anche chi le fuma: benzene, formaldeide, catrame, arsenico, cadmio, cromo, cianuro di idrogeno, monossido di carbonio, ossido di azoto e ammoniaca.

Quanto ci mette un mozzicone a degradarsi e quali sono i potenziali impatti sull’ambiente marino?

In ambiente marino, a seconda di dove finisce un singolo mozzicone di sigaretta, questo può impiegare fino a 12 anni per degradarsi.
Questo dipende da diversi fattori come temperatura, profondità, tipologia di fondale: in questo lasso di tempo discretamente lungo può creare una serie di problemi da ingestione e occlusione in diversi animali marini. E badate bene che degradazione non vuol dire che è scomparso nel vuoto cosmico, vuol dire che i suoi componenti sono diventati talmente piccoli da finire all’interno delle reti alimentari marine.

Vi ricordate il detto, tutto da ripensare, secondo cui “mangiare pesce fa bene”? Dipende da quante sigarette si è fumato, o meglio mangiato, il vostro pesce.

Quali sono i rifiuti con i quali ti sei trovato ad aver a che fare maggiormente, o che ritrovi più spesso? E quali danni causano?

Sotto costa, durante le attività di immersione, siano esse ricreative o di monitoraggio, si trovano ancora rifiuti legati a “smaltimento” di materiale urbano: calcinacci o materiale edile di risulta, materiale ferroso, gomme e copertoni. Mentre se ci si immerge nel blu, lontano dalle coste o anche si naviga per un po’, la maggior parte dei rifiuti galleggianti è legata a plastiche o strumenti di pesca persi, abbandonati.
Il danno sia di tipo chimico che fisico sugli organismi e gli interi ecosistemi può essere veramente impressionante, motivo per cui dobbiamo impegnarci tutti nel raccogliere quello che troviamo a partire da quando siamo in spiaggia, ma soprattutto impegnarci nella nostra quotidianità perché questi non arrivino in spiaggia e in mare.

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